Queste maestose torri sono ben visibili da lontano visitando Erice nella parte alta vicino al suggestivo giardino in stile inglese.
Risalgono al 1872 su volere del ricco e colto mecenate Conte Agostino Pepoli. Su suo preciso volere vennero costruite le torri e il giardino antistante.
Anticamente le torri erano collegate tramite ponte levatoio al
castello di Venere.
Tali torri sono state sin dai tempi del medioevo un simbolo per la difesa del piccolo borgo, avamposto e modello di una possente fortezza militare.
Rapresentavano assieme al giardino del balio la sede del così detto "Bajulo" ai tempi. Un organismo in grado di disciplinare nel medioevo funzione di giudice civile ed esattore delle tasse coadiuvando le funzioni del sovrano presente ai tempi.
Il luogo è accessibile tramite una porta di accesso sovrastante un arco con in evidenza lo stemma degli "Asburgo di Spagna" ben visibile.
Col tempo le torri vennero abbandonate all'incuria del tempo, purtroppo anche il castello subì lo stesso destino. Accadde fin quando nel 1872 il Conte Agostino Pepoli decise di prendersi carico del loro rifacimento portandole in parte all'antico splendore.
Venne quindi stipulato un accordo tra entrambe le parti: il comune di Erice e il Conte Pepoli. Il conte si impegnava a ricostruire una terza torre "pentagonale" che era stata abbattuta precedentemente assieme al rifacimento delle due torri, acquisendone però la paternità e di fatto diventando proprie.
Le due torri sono unite da una poderosa cortina muraria in pietra grezza di notevole altezza, avamposto difensivo dell'intera struttura.Il punto di accesso a tale luogo avviene in ben 3 distinti punti: da sud attraverso scalinata, da ovest tramite il giardino del balio e da nord tramite altra scalinata.
A oggi è possibile notare la vista sulla parte di litorale che si estende oltre la città di trapani: parte di "Pizzolungo" e l'intero golfo di Bonagia.
Osservando le torri dalla piccola terrazza con sedili in muratura e tavolino marmoreo in basso a destra è possibile notare una torre più piccolina: la "Torretta Pepoli".
Anticamente fu proprio la torretta pepoli a essere utilizzata dal Conte per ospitare nella sua dimora amici letterati del tempo e adibito a luogo di meditazione e studio per i suoi lavori di ricerca in ambito archeologico.
Lo stile architettonico è proprio quello dei modelli moreschi, note architetture medievali.